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Valutazione rischio vibrazioni

Valutazione rischio vibrazioni: chi la fa e come si valuta

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Chi ha l'obbligo di effettuare la valutazione del rischio vibrazioni?

In base alla normativa italiana, l'obbligo di effettuare la valutazione del rischio vibrazioni spetta al datore di lavoro. L'articolo 174 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) stabilisce che il datore di lavoro deve adottare le misure necessarie per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, tra cui la valutazione dei rischi.

La valutazione del rischio vibrazioni è richiesta quando i lavoratori sono esposti ad agenti fisici, come le vibrazioni meccaniche, che possono causare danni alla salute, in particolare alle mani e ai bracci. Questo può verificarsi in diversi settori, come l'edilizia, l'industria manifatturiera, l'agricoltura e l'industria estrattiva.

Il datore di lavoro deve identificare le fonti di vibrazione presenti nel luogo di lavoro, valutarne l'intensità e la durata dell'esposizione, nonché prendere in considerazione i fattori individuali dei lavoratori. In base ai risultati della valutazione del rischio, devono essere adottate misure per eliminare o ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni, ad esempio mediante l'utilizzo di attrezzature e strumenti antivibrazioni, l'implementazione di programmi di manutenzione preventiva e l'adozione di misure organizzative.


Qual è il parametro più importante per valutare l'effetto delle vibrazioni?

Il parametro più importante per valutare l'effetto delle vibrazioni è l'esposizione alle vibrazioni, che viene misurata in termini di accelerazione, velocità o spostamento.

Esistono diverse norme e standard che definiscono i limiti di esposizione alle vibrazioni consentiti per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori. In particolare, la norma europea EN ISO 5349-1 fornisce le procedure per la misurazione e la valutazione delle vibrazioni trasmesse al corpo umano attraverso la presa mano-braccio, ad esempio quando si utilizzano attrezzature vibranti come martelli pneumatici o utensili elettrici.


Quali sono i tipi di vibrazioni?

Le vibrazioni possono essere classificate in diversi tipi in base alla loro origine e alle modalità di trasmissione. Ecco alcuni dei principali tipi di vibrazioni:

  1. Vibrazioni meccaniche: Sono le vibrazioni prodotte da macchine, attrezzature e strumenti che generano movimenti oscillatori. Queste vibrazioni possono essere trasmesse al corpo umano attraverso il contatto diretto con l'attrezzatura o attraverso superfici di lavoro.
  2. Vibrazioni ambientali: Sono le vibrazioni presenti nell'ambiente circostante, come quelle generate dal traffico stradale, dai treni o da altre fonti esterne. Le vibrazioni ambientali possono essere trasmesse al corpo umano attraverso il suolo, le strutture o l'aria.
  3. Vibrazioni a corpo intero: Sono le vibrazioni che coinvolgono tutto il corpo umano. Queste vibrazioni possono essere sperimentate, ad esempio, su veicoli come automobili, treni o aerei, oppure in ambienti di lavoro come piattaforme offshore o gru.
  4. Vibrazioni mano-braccio: Sono le vibrazioni trasmesse attraverso le mani e gli arti superiori. Queste vibrazioni possono essere generate da strumenti o attrezzature manuali, come martelli pneumatici, trapani o seghe, e possono causare danni alla salute delle mani e dei bracci.
  5. Vibrazioni a bassa frequenza: Si riferiscono a vibrazioni con frequenze inferiori a 20 Hz. Queste vibrazioni possono essere particolarmente fastidiose e possono causare disturbi come nausea, mal di testa e disturbi dell'equilibrio.


Come si fa la valutazione del rischio vibrazioni mano-braccio?

Le vibrazioni mano-braccio vengono misurate utilizzando strumenti specifici chiamati accelerometri triassiali. Questi strumenti sono progettati per misurare l'accelerazione delle vibrazioni in tre direzioni: laterale, antero-posteriore e verticale.

La procedura di misurazione delle vibrazioni mano-braccio comprende generalmente i seguenti passaggi:

  1. Posizionamento dell'accelerometro: l'accelerometro viene fissato sulla parte dell'attrezzatura o dell'utensile che viene impugnata dal lavoratore durante l'uso. È importante assicurarsi che l'accelerometro sia saldamente fissato per ottenere misurazioni accurate.
  2. Misurazione dell'esposizione: durante l'utilizzo dell'attrezzatura o dell'utensile, l'accelerometro registra le vibrazioni in tutte e tre le direzioni per un determinato periodo di tempo. Questo può essere fatto utilizzando un registratore di dati o un dispositivo di acquisizione dei dati collegato all'accelerometro.
  3. Calcolo dei parametri: sulla base dei dati registrati, vengono calcolati i parametri di valutazione delle vibrazioni. I parametri comuni utilizzati includono l'accelerazione efficace ponderata nel tempo (r.m.s.), l'accelerazione totale (r.m.s.), l'accelerazione di picco e la frequenza delle vibrazioni.
  4. Confronto con i limiti di esposizione: i dati ottenuti vengono quindi confrontati con i limiti di esposizione consentiti stabiliti dalla normativa di riferimento, come la norma europea EN ISO 5349-1. Questo aiuta a determinare se l'esposizione del lavoratore alle vibrazioni supera i limiti di sicurezza e richiede l'adozione di misure di controllo o protezione aggiuntive.

È importante notare che la misurazione delle vibrazioni mano-braccio richiede competenze tecniche specializzate per ottenere risultati affidabili e accurati. La valutazione del rischio da agenti fisici ai sensi di quanto disposto all’art 181 c.2 del D.Lgs 81/08 e s.m.o.i. deve essere aggiornata almeno ogni quattro anni e/o ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta.

Pertanto, è consigliabile affidarsi a tecnici qualificati per raggiungere la conformità normativa. Il personale della PI.ESSE. s.a.s. utilizza la propria strumentazione, costantemente aggiornata, per garantire valutazioni del rischio di vibrazioni accurate e affidabili. Contattaci per richiedere la nostra assistenza!